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- Achille!
- Re Agamennone in persona, a cosa devo l'onore?
- Stiamo per attaccare e volevo sapere se il più forte fra i nostri guerrieri è pronto a gettarsi nella mischia.
- Sono sempre pronto.
- È ciò che volevo sentire. Bene, ecco come procederemo: i carri da guerra e gli arcieri si muoveranno lungo una linea… che cos'è?
- Questa?
- Sì.
- È la mia armatura. Forgiata da Efesto in persona. Ti piace?
- No, bella è bella, ma scusa…
- Cosa?
- I copritalloni?
- Non li metto.
- Per favore, non cominciamo di nuovo con sto discorso.
- T'ho detto che non li metto e non li metto.
- Achille, per cortesia, una cosa t'ho chiesto! Una! Di mettere quei minchia di copritalloni!
- Coi copritalloni mi sento soffocare.
- È biologicamente impossibile sta cosa che ti senti soffocare dai talloni!
- Invece sì, io respiro molto coi piedi.
- Ascoltami, ragiona un secondo, te sei invincibile.
- Invincibilissimo.
- Issimo, sì, bravo. Tranne che in un punto.
- Un punto.
- E quel punto è…?
- È?
- No, dico, quel punto è?
- Il tallone?
- Il tallone! Mortacci tua! Puoi andarci fuori nudo a combatterli sti disgraziati! Ho visto con questi occhi uno tirarti una spadata sul cazzo e la spada s'è rotta in due, però i copritalloni, figlio mio, li devi mettere.
- Altrimenti?
- Metti che uno con una freccia ti piglia il tallone.
- Tu mi vuoi dire che io adesso esco e uno di questi arcieri incompetenti scopacugine dei troiani mi becca proprio a me e proprio sul tallone. Francamente, mi sembra statisticamente inverosimile.
- Oh, vedi tu, ne tirano un migliaio di frecce al giorno, perché correre il rischio?
- Secondo me il rischio non c'è. Poi sta cosa del tallone non si sa neanche se è vera.
- Ma sì che è vera! Me l'ha detto pure tua madre che t'ha inzuppato tutto tenendoti per il tallone che poi bastava perdere quei due secondi per girarti un attimo… Comunque l'altro giorno lo hai sbattuto contro uno spigolo di un mobile e t'è venuto un mezzo ictus. Non credo sia stata una coincidenza.
- Esagerazioni. Vogliono farmi sembrare debole. Io sono abituato a combattere senza, non puoi pretendere che io cambi le mie abitudini così, da un giorno all'altro.
- Ma è della tua vita che stiamo parlando.
- Nessuno è mai morto per una freccia sul tallone. Non ci sono organi vitali sul tallone.
- Ma tu sì! Tu puoi! Funziona così sta cosa! È tutto il concetto del personaggio Achille! Ti ricordi che siamo andati dall'Oracolo di Delfi?
- Sì.
- Che ha detto l'Oracolo di Delfi?
- …
- Che ha detto?
- Ha detto di mettere i copritalloni.
- E metti sti cazzo di copritalloni!
- Non mi fido dell'Oracolo di Delfi. Chissà chi lo finanzia.
- E infatti siamo andati pure dall'Oracolo di Olimpia e che t'ha detto l'Oracolo di Olimpia?
- Di mettere i copritalloni. Però dai, si sa che l'Oracolo di Olimpia è politicamente schierato.
- Pure Esculapio te l'ha detto!
- Non mi convince Esculapio. Non mi sembra professionale.
- È il dio della medicina!
- Appunto e figurati se uno così non fa i suoi interessi. C'è un business dietro, cosa credi? Mezzo Peloponneso è gente che confeziona copritalloni.
- Sii buono, ne abbiamo girati venti tra oracoli, veggenti e semidivinità, mannaggia a te, tutti t'hanno detto di mettere i copritalloni. Non “mettili altrimenti perdi la battaglia”, non “mettili altrimenti tua moglie diventa infeconda”, “tuo figlio si scopa un mostro marino”, “tua zia va fuori strada col carro”, no! Mettili altrimenti muori!
- Ti scordi dell'Oracolo di San Raffaele.
- Che è l'Oracolo di San Raffaele?
- Dai, quello della cristalloterapia.
- Ah già, quello.
- Quello ha detto che posso non metterlo.
- Uno! Uno su venti! Che è pure un Oracolo per modo di dire, ti ricordi che aveva gli acchiappasogni appesi dappertutto? C'aveva il tempio sul retro di un'erboristeria, dai...
- Non mi interessa. Io con i copritalloni mi sento umiliato, mi sento in gabbia. L'ha detto pure Tiresia.
- Tiresia l'indovino cieco?
- Sì. Ha detto che sti copritalloni sono una forzatura, una violazione dei miei diritti.
- Ma lascialo stare Tiresia, è vecchio, canta bene per carità, ma ste cose non son roba sua. E poi io li prenderei con le pinze i consigli sanitari di uno che sta nell'Ade!
- È inutile che insisti, io non ci vado in giro coi copritalloni a farmi ridere dietro.
- Ma che problemi ti creano? Dai su, un piccolo sforzo, ti si chiede solo quello. E vinciamo sta guerra. E poi si torna tutti alla vita di prima. Noi vuoi tornare alla vita di prima?
- … sì.
- Allora li metti?
- Assolutamente no.


- Achille è morto, e sono onorato che abbia scelto me per ricordarlo al suo rito funebre. Achille era il più forte e valoroso di noi, ma era anche superbo e avventato. Se avesse prestato un po' più di attenzione, se fosse stato meno egoista, meno testardo, sarebbe ancora vivo e con lui tanti altri che lo hanno seguito nell'Averno durante questa guerra spaventosa. Forse però la sua fine può insegnare qualcosa a noi che rimaniamo. Magari ci può insegnare a non trarre giudizi affrettati, oppure a fidarci con umiltà di chi ne sa più di noi, di chi ha dedicato la sua vita al sapere, alla conoscenza per aiutarci a vivere meglio. O, ancora, può insegnarci che nessuno di noi è davvero immortale, anche se certe volte può essere facile pensare il contrario. E che, in guerra, ognuno è responsabile non solo della propria vita, ma anche di quella degli altri. Perciò oggi ricordando questo grande condottiero, cerchiamo di ricordare anche di non essere arroganti o superficiali con il destino, con gli dèi e, soprattutto, con la morte.
- Bellissimo discorso Ulisse.
- Grazie.
- Adesso dove andrai?
- La guerra è finita. Torno a casa.
- Ti serve il navigatore?
- Ma ti pare?! È sempre dritto!

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