Dettagli: visto che ho realizzato tessuti di lunghezza diversa due a due attraverso la cucitura all'uncinetto ogni gamba (dei nuovi gonnaloni) avrà un davanti diverso dal dietro...
ah, niente: io, phondamentalmente, sono tessitore, materiale e, presuntuosamente, spirituale. Non solo; filo, lavoro a maglia e applico il concetto di hacking alla realizzazione della nostra seconda pelle (vestiti), ma tesso pure ambienti... Terza pelle. La prima ha a che phare con le fermentazioni alimentari.
Un'idea te la puoi fare dal mio sito, in particolare nella sezione dei miei lavori di varia natura: abbigliamento, arredamento...
i gonnaloni sono un'evoluzione dei miei tantraloni (pantaloni tantrici). Il modello evolutivo è condizionato dal fatto che, come tessitore, non voglio tagliare i tessuti che realizzo, ma comporli in varie foggie, modulari...
(trovi realizzazioni di questo tipo sempre al collegamento di prima)
(e sì, avvicinandomi ai modelli di epoche in cui il tessuto era tessuto a mano, si vede molto l'approccio in cui si taglia molto di meno e si sfruttano i rettangoli)
anche tanto vestiario di altre culture, dall'africana all'indonesiana alla giapponese alla sudamericana. Il taglio all'occidentale è un po' troppo pretenzioso, vuole piegare tutto alla forma umana, ma anche in questo campo penso che la sensibilità debba orientarsi di più verso la "collaborazione" con ciò che esiste, nelle sue peculiarità
seconda reazione: già, in effetti è un po' che non posto foto di vestiti o simili (anche perché ho avuto un po' di blocchi), se uno non mi conosce non può sognarselo.
Diciamo che, ecco, in questo momento ho addosso un paio di calze di cotone che non ho fatto io :D
ah, e le calze che ci son dentro sono di noiosa lana commerciale self-striping/variegata, anche perché le mie abilità nel filare sono... diciamo approssimative :D
... le indiane filavano a cavallo... le sarde rifiutarono il filarino perché dicevano che, nonostante fosse più produttivo, le relegava in casa, sole, mentre con il fuso potevano andare dove gli pareva e incontrarsi tra loro, a chiacchierare della vita che scorre...
come puoi notare, io c'ho messo un piccolo gancio, 'n'americanata che però trovo utilissima, anche se la scanalatura per il falso nodo di fissaggio è più purista ed elegante
già, il primi fusi che avevo fatto, con tondini del brico, avevano il gancio; con quelli lavorati a coltello dai rami di nocciolo non ho mai provato, essendo meno regolari mi pare più difficile mettercelo, per cui avevo optato per la scanalatura.
Ho provato anche la scanalatura sagomata in cui in teoria non si fa neanche il nodo, ma ancora non la so usare e metà delle volte mi cade :)
uno dei due è il gemello malvagio dell'altro, evidentemente :D
È un po' che non filo per strada, ma più che altro perché non è che io esca molto :D però l'ho fatto e lo rifarò, è comodo ed è anche carino parlarne quando qualcuno ti fa domande.
che bella matassa, pare delicatamante tinta. Poi li bini anche i filati che fai? Io no, se voglio il filato doppio lo lavoro direttamente a 2 o più capi, mi piace l'ulteriore irregolarità aleatoria che così viene apportata...
Se non ricordo male, quella è stata tinta con la corteccia dei rami di nocciolo con cui ho fatto rocca e fuso, in un barattolo al sole per qualche giorno , senza mordente (e poi ho in giro un'altra matassa con la stessa tintura, ma mordentata in acetato di ferro, ma non ho foto sottomano)
Binare ogni tanto lo faccio, ciò che sto facendo al momento è pensato per essere usato singolo, che si potesse lavorare direttamente a due capi invece mi è nuovo, come?
ah, niente, in tessitura, maglia, uncinetto, lavori semplicemente più fili insieme. Con questa tecnica sto sperimentando, in particolare a maglia, l'utilizzo di ferri sovradimensionati, una tendenza verso la rete che aggiunge alla sofficità e leggerezza anche un isolamento termico dovuto all'aria che sta tra i filati. Il mio grigio ormai è tra vello nero e ecru però non mischiati nella cardatura, ma nell'intreccio "morbido" dei due filati
Mi intrometto per segnalare che per i fusi dovrebbe andare bene il durame di legno di Robinia pseudoacacia, quella che in Piemonte chiamiamo gaggìa, durissimo.
In tempi passati lo si usava unendone travetti messi di punta per fare i ceppi da macellaio, per dare un'idea di quanto è duro.
poi sono di varie foggie: il semplice spinner, diciamo all'americana, ma anche molto antico (con i rotori di sasso), è fatto con un bastone e un disco.
A volte cadono, ma io generalmente li rinforzo con una vite alla base, che fa da zoccolino
io faccio i fusi che si assottigliano, e le fusarole con il buco della stessa forma, che così si può incastrare sul fuso a pressione (ma rimanendo sostituibili per poter mettere fusarole più leggere man mano che il fuso si riempie di filato).
Poi ovviamente, ogni tanto cadono (e quelle di terracotta cotta male *di solito* non si rompono, ma ogni tanto succede)
io l'immordenzatura eventuale la faccio solo l'allume di rocca, con l'idea di utilizzare la tecnica meno velenosa. Le tinte che mi son piaciute di più sono state: bacche di ligustro del mio terrazzo spartite con i merli e licheni, lasciati macerare nel mio piscio per estrarne ammoniacalmente il colorante
ecco, sull'usare quella fonte di ammoniaca ho ricevuto il veto da parte di chi vive con me (almeno finché deve stare in giro per l'appartamento dove viviamo :D ), inspiegabilmente :D
Avevo anche avuto una mezza idea di provare a chiedere al condominio se potevo mettere un vaso con un paio di piante di guado in cortile, ma quando è stato il momento di chiederlo sono arrivati dei cani che mangiano le piante dei vasi del cortile, e temo che rischierebbero danni (mi preoccupano i cani, non le piante).
Magari un giorno sarò in una situazione migliore per mettermi a sperimentare col tingere.
pensa che io ho lasciato il macero per una 15 di giorni; poi i licheni sprigionano un profumo pazzesco che perdura per qualche anno... e penso che sia antitarme, oltreché misticamente eccitante...
Ammetto che il mio stile è basato più su criteri esattamente opposti, in cui c'è una forma ideale da raggiungere, e tra cuciture molto sagomate, ausili meccanici e imbottiture la si raggiunge, qualunque sia il corpo che c'è dentro.
Che detto così sembra oppressivo, ma in realtà è liberatorio rispetto al criterio attuale mainstream per cui c'è una forma ideale che si può raggiungere solo attraverso esercizio e privazioni, e se il corpo non ha quella forma, si è un fallimento come essere umano.
oh, beh, comunque la mia scelta stilistica è puramente personale, caratterialmente influenzata; l'artigianalità ha proprio questo d'interessante, portare la creazione su un piano espressivo... Ognunə fa un po' come si sente
nello specifico non so, ma c'è comunque una discreta ricerca artistica che sviluppa geometrie complesse all'uncinetto, a maglia, con il gioco dei ferri si lavora in 3d (io uso sempre questa tecnica), ma penso diventi già più difficile rispetto alla libertà del singolo uncinetto; con i telai tessili manuali suppongo di no.
La maglieria moderna comunque utilizza macchine che lavorano in 3d anche modelli complessi
comunque dipende. Se ci si allontana dalle tecniche pressapoco tradizionali di tessitura si può fare sostanzialmente tutto, andando a scardinare la struttura del telaio immaginando la disposizione dell'ordito e l'interazione della trama (che già nell'arazzo disegna in 2d)
Curve stitching is a form of string art where smooth curves are created through the use of straight lines. It is taught in many Junior High and High School art classes.
ah, sì; è che subito mi sono immedesimato nei telai più o meno classici, però più ci penso e più mi vengono in mente svariate esperienze, quelle che mi suggerisci effettivamente sono pratiche che si utilizzano anche in pedagogia nello studio matematico... Andavano molto anni fa
che bello! Mi ero anche appuntato di un'altra matematica che realizzava geometrie fantastiche all'uncinetto... avevo anche provato a farne alcune... Non trovo più il collegamento in rete
che io sappia nella tessitura si è sempre vincolati a forme bidimensionali, a causa della necessità di tendere l'ordito; non è necessariamente detto che debbano essere rettangolari, usando telai apposta, ma è molto più facile se lo sono.
Invece ferri e uncinetto permettono di manipolare le forme con aumenti e diminuzioni, ed ottenere forme direttamente tridimensionali. Il tipo di materiale che si ottiene è decisamente diverso, ma unire le due cose come in questo caso è un'opzione decisamente ragionevole.
Questo sito utilizza cookie per riconosce gli utenti loggati e quelli che tornano a visitare. Proseguendo la navigazione su questo sito, accetti l'utilizzo di questi cookie.
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •No, aspetta, cos'è che è questa cosa? gonnaloni? tessuto?
MOAR dettagli! vogliamo MOAR dettagli!
(se ti va)
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •ah, niente: io, phondamentalmente, sono tessitore, materiale e, presuntuosamente, spirituale.
Non solo; filo, lavoro a maglia e applico il concetto di hacking alla realizzazione della nostra seconda pelle (vestiti), ma tesso pure ambienti... Terza pelle. La prima ha a che phare con le fermentazioni alimentari.
Un'idea te la puoi fare dal mio sito, in particolare nella sezione dei miei lavori di varia natura: abbigliamento, arredamento...
inventati.org/noviglob/Schize.…
Schize
www.inventati.orgfluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •i gonnaloni sono un'evoluzione dei miei tantraloni (pantaloni tantrici). Il modello evolutivo è condizionato dal fatto che, come tessitore, non voglio tagliare i tessuti che realizzo, ma comporli in varie foggie, modulari...
(trovi realizzazioni di questo tipo sempre al collegamento di prima)
fluss0
in reply to fluss0 • • •SchizoTessuti
TelegramElena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •uh! belli!
(e sì, avvicinandomi ai modelli di epoche in cui il tessuto era tessuto a mano, si vede molto l'approccio in cui si taglia molto di meno e si sfruttano i rettangoli)
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •anche tanto vestiario di altre culture, dall'africana all'indonesiana alla giapponese alla sudamericana. Il taglio all'occidentale è un po' troppo pretenzioso, vuole piegare tutto alla forma umana, ma anche in questo campo penso che la sensibilità debba orientarsi di più verso la "collaborazione" con ciò che esiste, nelle sue peculiarità
Ma tu cuci?
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •prima reazione: lol
seconda reazione: già, in effetti è un po' che non posto foto di vestiti o simili (anche perché ho avuto un po' di blocchi), se uno non mi conosce non può sognarselo.
Diciamo che, ecco, in questo momento ho addosso un paio di calze di cotone che non ho fatto io :D
rag. Gustavino Bevilacqua likes this.
Elena ``of Valhalla''
in reply to Elena ``of Valhalla'' • •blocchi tipo: merda. ho appena scoperto che le maniche che ho appena finito di cucire sono troppo piccole e devo ritagliarle e ricucirle.
e non è la prima volta che qualcosa va ridisegnato e rifatto, in questo modello.
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •eh, ma quelle di cotone fine son troppo sbattito da fare a mano :D
anche se potrei averne cucite qualche paio da dei ritagli di maglina di altre cose.
Invece per il calzettone di lana che ho addosso come seconda calza, ecco, quello tutta la vita, da quando ho imparato a farli :D
e giusto in questo istante sto annegando i dispiaceri di quella manica nel tallone di una calza :D
like this
rag. Gustavino Bevilacqua e fluss0 like this.
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •:D
(non ho modo comodo per fare una foto di come sono adesso sul piede :) )
fluss0 likes this.
Elena ``of Valhalla''
in reply to Elena ``of Valhalla'' • •rag. Gustavino Bevilacqua likes this.
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •Fuso (autocostruito, che è metà del divertimento, anche se ho anche un fuso e una fusarola comprati, e la rocca è fatta con nastro comprato)
Non ho lo spazio né il tempo per una ruota, mentre così è facile tenerlo sottomano e usarlo nei ritagli di tempo da 5 minuti.
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •direi proprio che ci siamo! Mi sembra di scrivere a ne stesso :)
Il fuso: oggetto stupendo, i suoi gesti ipnotici... Io ci filo in giro... Dondolo in metropolitana... Performance di strada.
fluss0
in reply to fluss0 • • •rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
fluss0
in reply to fluss0 • • •Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •già, il primi fusi che avevo fatto, con tondini del brico, avevano il gancio; con quelli lavorati a coltello dai rami di nocciolo non ho mai provato, essendo meno regolari mi pare più difficile mettercelo, per cui avevo optato per la scanalatura.
Ho provato anche la scanalatura sagomata in cui in teoria non si fa neanche il nodo, ma ancora non la so usare e metà delle volte mi cade :)
fluss0 likes this.
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •con il ramo di nocciolo lo sai vero che si facevano le bacchette le streghe?!
:)
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •uno dei due è il gemello malvagio dell'altro, evidentemente :D
È un po' che non filo per strada, ma più che altro perché non è che io esca molto :D però l'ho fatto e lo rifarò, è comodo ed è anche carino parlarne quando qualcuno ti fa domande.
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •Poi li bini anche i filati che fai?
Io no, se voglio il filato doppio lo lavoro direttamente a 2 o più capi, mi piace l'ulteriore irregolarità aleatoria che così viene apportata...
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •Se non ricordo male, quella è stata tinta con la corteccia dei rami di nocciolo con cui ho fatto rocca e fuso, in un barattolo al sole per qualche giorno , senza mordente (e poi ho in giro un'altra matassa con la stessa tintura, ma mordentata in acetato di ferro, ma non ho foto sottomano)
Binare ogni tanto lo faccio, ciò che sto facendo al momento è pensato per essere usato singolo, che si potesse lavorare direttamente a due capi invece mi è nuovo, come?
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •Il mio grigio ormai è tra vello nero e ecru però non mischiati nella cardatura, ma nell'intreccio "morbido" dei due filati
rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to fluss0 • • •Mi intrometto per segnalare che per i fusi dovrebbe andare bene il durame di legno di Robinia pseudoacacia, quella che in Piemonte chiamiamo gaggìa, durissimo.
In tempi passati lo si usava unendone travetti messi di punta per fare i ceppi da macellaio, per dare un'idea di quanto è duro.
it.wikipedia.org/wiki/Robinia_…
specie di pianta della famiglia Fabaceae
Contributori ai progetti Wikimedia (Wikimedia Foundation, Inc.)Elena ``of Valhalla''
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • •fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •poi sono di varie foggie: il semplice spinner, diciamo all'americana, ma anche molto antico (con i rotori di sasso), è fatto con un bastone e un disco.
A volte cadono, ma io generalmente li rinforzo con una vite alla base, che fa da zoccolino
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •io faccio i fusi che si assottigliano, e le fusarole con il buco della stessa forma, che così si può incastrare sul fuso a pressione (ma rimanendo sostituibili per poter mettere fusarole più leggere man mano che il fuso si riempie di filato).
Poi ovviamente, ogni tanto cadono (e quelle di terracotta cotta male *di solito* non si rompono, ma ogni tanto succede)
rag. Gustavino Bevilacqua likes this.
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •sì, le infilo da sotto, e nel 95% dei casi non scivolano, basta l'attrito a tenerle incastrate.
il 5% dei casi è quando non si sono spinte abbastanza a fondo :D
L'idea arriva da pallia.net/en/start-en/spinnin…
fluss0 likes this.
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •Le tinte che mi son piaciute di più sono state: bacche di ligustro del mio terrazzo spartite con i merli e licheni, lasciati macerare nel mio piscio per estrarne ammoniacalmente il colorante
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •ecco, sull'usare quella fonte di ammoniaca ho ricevuto il veto da parte di chi vive con me (almeno finché deve stare in giro per l'appartamento dove viviamo :D ), inspiegabilmente :D
Avevo anche avuto una mezza idea di provare a chiedere al condominio se potevo mettere un vaso con un paio di piante di guado in cortile, ma quando è stato il momento di chiederlo sono arrivati dei cani che mangiano le piante dei vasi del cortile, e temo che rischierebbero danni (mi preoccupano i cani, non le piante).
Magari un giorno sarò in una situazione migliore per mettermi a sperimentare col tingere.
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •fluss0
in reply to fluss0 • • •Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •bel colore!
(e sì, avevo notato l'uso dei ferri grossi in qualcuna delle foto sul sito)
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •Ammetto che il mio stile è basato più su criteri esattamente opposti, in cui c'è una forma ideale da raggiungere, e tra cuciture molto sagomate, ausili meccanici e imbottiture la si raggiunge, qualunque sia il corpo che c'è dentro.
Che detto così sembra oppressivo, ma in realtà è liberatorio rispetto al criterio attuale mainstream per cui c'è una forma ideale che si può raggiungere solo attraverso esercizio e privazioni, e se il corpo non ha quella forma, si è un fallimento come essere umano.
fluss0
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •Sabrina Web likes this.
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •Elena ``of Valhalla''
in reply to Elena ``of Valhalla'' • •fluss0
in reply to fluss0 • • •rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to fluss0 • • •Immagino non sia possibile tessere in 3D forme geometriche adeguate come quelle del link sotto.
O magari no, facendo un telaietto ad hoc…
en.wikipedia.org/wiki/Saddle_p…
stationary point that is not a local extremum
Contributors to Wikimedia projects (Wikimedia Foundation, Inc.)fluss0
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • • •nello specifico non so, ma c'è comunque una discreta ricerca artistica che sviluppa geometrie complesse all'uncinetto, a maglia, con il gioco dei ferri si lavora in 3d (io uso sempre questa tecnica), ma penso diventi già più difficile rispetto alla libertà del singolo uncinetto; con i telai tessili manuali suppongo di no.
La maglieria moderna comunque utilizza macchine che lavorano in 3d anche modelli complessi
fluss0
in reply to fluss0 • • •rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to fluss0 • • •Magari questo ti fa venire qualche idea…
mathcraft.wonderhowto.com/how-…
How to Create Parabolic Curves Using Straight Lines
WonderHowTofluss0
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • • •fluss0
in reply to fluss0 • • •comunque mi vengono in mente anche robe tipo:
nytimes.com/2019/05/17/science…
textileartist.org/patrizia-pol…
hypertextile.net/ghersi/perf-i…
Poi se si pensa alla cesteria, lì è tutto una curva...
Patrizia Polese: 3D art of the loom - TextileArtist.org
jane (TextileArtist.org)rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to fluss0 • • •fluss0
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • • •Mi ero anche appuntato di un'altra matematica che realizzava geometrie fantastiche all'uncinetto... avevo anche provato a farne alcune... Non trovo più il collegamento in rete
Elena ``of Valhalla''
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • •che io sappia nella tessitura si è sempre vincolati a forme bidimensionali, a causa della necessità di tendere l'ordito; non è necessariamente detto che debbano essere rettangolari, usando telai apposta, ma è molto più facile se lo sono.
Invece ferri e uncinetto permettono di manipolare le forme con aumenti e diminuzioni, ed ottenere forme direttamente tridimensionali. Il tipo di materiale che si ottiene è decisamente diverso, ma unire le due cose come in questo caso è un'opzione decisamente ragionevole.
rag. Gustavino Bevilacqua likes this.
Elena ``of Valhalla''
in reply to fluss0 • •fluss0 likes this.
fluss0
in reply to fluss0 • • •Gonnaloni Phiniti!
... e anche per oggi abbiam phatto sera...
Nuova collezione primavera/estate 2022
Elena ``of Valhalla'' likes this.