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Il papà è sempre il papà, oggi come duecento anni fa!

Con quanta tenerezza il marchese Pietro Paolo Raimondi (1742 - 1807), già Decurione della città di Como, marito di Giuseppa Giovio, scrive alla sua “carissima e amatissima figlia” Marianna Aloisia (1793 - 1859), dell’età di nove anni allora, interessandosi amorevolmente della sua salute e dei suoi studi!

Archivio di Stato di Como, Lettera a Mariannina Raimondi, 1802 settembre 28

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Il testo della lettera, in cui abbondano le abbreviazioni, comincia con queste parole: C.ma ed Amat.ma Figlia Ho inteso con piacer grande e me ne congratulo dei tuoi buoni diporti, e salute. Noi anderemo in villa ai p.mi del vent.o 8bre e nel detto mese spero farti una visita per abbracciarti e cotestarti la mia vera premura ed affetto. Stà lieta e contenta, se ti occorre qualche cosa scriverai o me lo farai sapere. [...]
Il retro della lettera, chiuso a fungere da busta e sul quale era vergato l'indirizzo del destinatario, riporta le parole: alla dilett.ma mia figlia Mariannina Raimondi, S.ta Soffia, Milano.
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Diego Roversi
Diego Roversi
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Probabilmente perché si parla dei santi Pietro e Paolo, un po' per ordine cronologico, un po' perché San Pietro era considerato il primo "capo" della chiesa. Anche se poi San Paolo è quello che ha plasmato di più il cristianesimo come lo conosciamo oggi.

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