Ma mi riferivo a derive come ad es. l'esaltazione: - di un'alta moralità della vita in campagna vs quella in città - dell'istruzione domestica sottratta alle istituzioni scolastiche - del distacco dalla rete delle utenze pubbliche (acqua, elettricità) - delle tendenze antisociali e misantropiche - della fatica dell'orto familiare vs dell'agricoltura professionale.
A me pare un capriccio da adolescenti in Birkenstock.
@GustavinoBevilacqua per non parlare del fatto che l'idealizzazione della vita in campagna sia diventato un tema molto caro a conservatori e reazionari, perché questo stile di vita prevede un livello di isolamento sociale maggiore rispetto alla vita in città, in cui, volente o nolente, si incontrano molte persone, anche quando ci diciamo che siamo da soli attorniati da gente.
La vita in campagna offre meno spazi di mediazione per chi intende condurre una vita in preda alla psicosi religiosa.
oltretutto, le filosofie DIY ed ecologiste, con l'aggiunta della volontà di riappropriarsi di saperi in via di estinzione, sta facendo in modo che ci sia una tendenza dentro gli ambienti dell'estrema sinistra ad idealizzare la cura dell'orto (urbano, familiare, personale) come se dietro ci fosse un enorme insegnamento da trarre, e come se invece si dovesse trascurare l'enorme dispendio di energie per qualcosa che la società ha già provveduto a rendere mediamente accessibile.
Vedo la mia vicina quando fa la passata di pomodoro.
Può avere senso quando i pomodori li coltivi per la vendita e ne hai un esubero invendibile, ma se li devi andare a comperare non diventa più così conveniente, e non è che in casa riesci a tenere le temperature da autoclave industriale per avere la certezza che non vadano a male.
Però fatto in fabbrica = brutto, sporco e cattivo e fatto in casa = buono e genuino, e se crepi di botulino è colpa di qualcos'altro.
non sono certo che ne valga la pena, se non sotto l'aspetto ludico.
Mettici la partita di pomodori, il calderone apposito, il bruciatore, il gas, le bottiglie (se non riutilizzi le vecchie), lo spazio per cuocere e per stoccare, le ore di lavoro. Se lei si diverte, è un conto. Se pensa di risparmiarci, beh...
A casa mia facevo le conserve spalmabili, come ad esempio di pomodoro secco. Valeva la pena perché questo prodotto industriale costa moltissimo.
@GustavinoBevilacqua conserve spalmabili? Scusa il fuori tema ma non le conosco e mi ispirano, ti posso chiedere la ricetta? Sono buone da mangiarsi fredde?
@sabrinaweb71 mia madre aveva un Bimby Vorwerk e funzionava molto bene, perché il motore permetteva di creare una tessitura da omogeneizzato.
Ricordo vagamente che le proporzioni erano così per ogni carico: - 600g di pomodori secchi - 200ml di olio d'oliva - 100g di noci - 50g di mandorle o anacardi - niente sale
Versione 1: + 50g di peperoncini freschi Versione 2: + 6 spicchi d'aglio fresco Versione 3: + 200g di rucola
@GustavinoBevilacqua Un tot di queste cose sono performative ed estetiche oppure ludiche, ma non reazionarie secondo me. E starei tranquillo fossi in te: le campagne sono sempre più vuote e anche chi ci abita spesso le vive come città senza servizi, non come luoghi dove sviluppare attività in natura. Quindi se anche questo immaginario esistesse servirebbe solo a far passare un pranzo domenicale all'agriturismo, non di certo a convincere gente a cambiare vita o, sia mai, abitudini di consumo.
@valhalla che poi, immagina che fino al XIX secolo, erano contadini e pastori circa l'85% della popolazione. Non che ognuno di loro non sapesse fare anche artigianato vario, ma il lavoro in campagna era l'occupazione prevalente di quell'85% di cui sopra.
Come può essere fonte di elevazione morale ciò che invece si fa costretti dalla fame e dalla scarsità di mezzi tecnologici per liberarsi dalla fame? Cioè, la fame eleva moralmente?
@Cafè Indipendèntzia ma almeno nel caso di Virgilio la vita rurale a cui ambire non era veramente zappare la terra, ma trasferirsi nella tenuta di campagna a dire ai lavoratori dove zappare (detto in modo approssimativo)
l'avrei comprato anche io, ma è molto costoso. Cioè, lei ne ha comprato uno forse 15 o 16 anni fa, e costava quasi 1.000€.
Dentro ci abbiamo fatto le scorte di creme spalmabili, il risotto, la polenta, ma anche il formaggio stagionato grattugiato fine, la crema pasticciera. Era un buon acquisto, perché il macchinario cuoceva i cibi sia all'interno e sia al vapore. Abbiamo cotto pesci e verdure al vapore.
@bulll a proposito di obsolescenza programmata: tre settimane fa ho riportato in negozio un frullatore dopo ben 10 giorni di onorata carriera. Ho fuso il motore mentre tentavo di frullare una crema di melanzane e pecorino. L'avevo usato quattro volte, e prima di fonderlo l'avevo usato solamente una trentina di secondi in quella sessione.
Questo sito utilizza cookie per riconosce gli utenti loggati e quelli che tornano a visitare. Proseguendo la navigazione su questo sito, accetti l'utilizzo di questi cookie.
rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to Cafè Indipendèntzia • • •Tipo il pastorellismo dell'Arcadia.
🎶 Oh, che bello fare il pastorello 🎶 ma senza dover stare con i piedi nel letame, che è poco classy.
Cafè Indipendèntzia
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • • •@GustavinoBevilacqua sì, è un immaginario che già nel '700 era stantio.
Ma mi riferivo a derive come ad es. l'esaltazione:
- di un'alta moralità della vita in campagna vs quella in città
- dell'istruzione domestica sottratta alle istituzioni scolastiche
- del distacco dalla rete delle utenze pubbliche (acqua, elettricità)
- delle tendenze antisociali e misantropiche
- della fatica dell'orto familiare vs dell'agricoltura professionale.
A me pare un capriccio da adolescenti in Birkenstock.
rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Cafè Indipendèntzia
in reply to Cafè Indipendèntzia • • •@GustavinoBevilacqua per non parlare del fatto che l'idealizzazione della vita in campagna sia diventato un tema molto caro a conservatori e reazionari, perché questo stile di vita prevede un livello di isolamento sociale maggiore rispetto alla vita in città, in cui, volente o nolente, si incontrano molte persone, anche quando ci diciamo che siamo da soli attorniati da gente.
La vita in campagna offre meno spazi di mediazione per chi intende condurre una vita in preda alla psicosi religiosa.
Cafè Indipendèntzia
in reply to Cafè Indipendèntzia • • •rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to Cafè Indipendèntzia • • •Vedo la mia vicina quando fa la passata di pomodoro.
Può avere senso quando i pomodori li coltivi per la vendita e ne hai un esubero invendibile, ma se li devi andare a comperare non diventa più così conveniente, e non è che in casa riesci a tenere le temperature da autoclave industriale per avere la certezza che non vadano a male.
Però fatto in fabbrica = brutto, sporco e cattivo e fatto in casa = buono e genuino, e se crepi di botulino è colpa di qualcos'altro.
Cafè Indipendèntzia
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • • •non sono certo che ne valga la pena, se non sotto l'aspetto ludico.
Mettici la partita di pomodori, il calderone apposito, il bruciatore, il gas, le bottiglie (se non riutilizzi le vecchie), lo spazio per cuocere e per stoccare, le ore di lavoro. Se lei si diverte, è un conto. Se pensa di risparmiarci, beh...
A casa mia facevo le conserve spalmabili, come ad esempio di pomodoro secco. Valeva la pena perché questo prodotto industriale costa moltissimo.
rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Sabrina Web :privacypride: 📎
in reply to Cafè Indipendèntzia • • •Cafè Indipendèntzia
in reply to Sabrina Web :privacypride: 📎 • • •@sabrinaweb71 mia madre aveva un Bimby Vorwerk e funzionava molto bene, perché il motore permetteva di creare una tessitura da omogeneizzato.
Ricordo vagamente che le proporzioni erano così per ogni carico:
- 600g di pomodori secchi
- 200ml di olio d'oliva
- 100g di noci
- 50g di mandorle o anacardi
- niente sale
Versione 1: + 50g di peperoncini freschi
Versione 2: + 6 spicchi d'aglio fresco
Versione 3: + 200g di rucola
Metti nei barattolini e poi pastorizzi.
@GustavinoBevilacqua
Manuel
in reply to Cafè Indipendèntzia • • •E starei tranquillo fossi in te: le campagne sono sempre più vuote e anche chi ci abita spesso le vive come città senza servizi, non come luoghi dove sviluppare attività in natura.
Quindi se anche questo immaginario esistesse servirebbe solo a far passare un pranzo domenicale all'agriturismo, non di certo a convincere gente a cambiare vita o, sia mai, abitudini di consumo.
Elena ``of Valhalla''
in reply to Cafè Indipendèntzia • •@Cafè Indipendèntzia il ruralismo è una tradizionale ideologia reazionaria dalle origini antiche, che torna periodicamente di moda
il primo esempio che mi viene in mente al volo è del primo secolo a.C., ma giusto perché non ho voglia di andare a vedere cos'altro c'è di precedente
like this
rag. Gustavino Bevilacqua, Cafè Indipendèntzia e Oblomov like this.
reshared this
rag. Gustavino Bevilacqua e Oblomov reshared this.
Cafè Indipendèntzia
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Cafè Indipendèntzia
in reply to Elena ``of Valhalla'' • • •@valhalla che poi, immagina che fino al XIX secolo, erano contadini e pastori circa l'85% della popolazione. Non che ognuno di loro non sapesse fare anche artigianato vario, ma il lavoro in campagna era l'occupazione prevalente di quell'85% di cui sopra.
Come può essere fonte di elevazione morale ciò che invece si fa costretti dalla fame e dalla scarsità di mezzi tecnologici per liberarsi dalla fame?
Cioè, la fame eleva moralmente?
rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
las_lallero
in reply to Cafè Indipendèntzia • • •@valhalla
"Beh, sì."
(by un cattolico benestante a caso che si crede proletario perchè una volta ha pagato le tasse universitarie e lo ha sentito come un sopruso)
Cafè Indipendèntzia
in reply to las_lallero • • •Elena ``of Valhalla''
in reply to Cafè Indipendèntzia • •@Cafè Indipendèntzia ma almeno nel caso di Virgilio la vita rurale a cui ambire non era veramente zappare la terra, ma trasferirsi nella tenuta di campagna a dire ai lavoratori dove zappare (detto in modo approssimativo)
insomma, il peggio del peggio
Cafè Indipendèntzia likes this.
Cafè Indipendèntzia reshared this.
Cafè Indipendèntzia
Unknown parent • • •l'avrei comprato anche io, ma è molto costoso. Cioè, lei ne ha comprato uno forse 15 o 16 anni fa, e costava quasi 1.000€.
Dentro ci abbiamo fatto le scorte di creme spalmabili, il risotto, la polenta, ma anche il formaggio stagionato grattugiato fine, la crema pasticciera. Era un buon acquisto, perché il macchinario cuoceva i cibi sia all'interno e sia al vapore. Abbiamo cotto pesci e verdure al vapore.
Però sono 1.000€ e sono troppi.
@sabrinaweb71 @GustavinoBevilacqua
Cafè Indipendèntzia
Unknown parent • • •@bulll a proposito di obsolescenza programmata: tre settimane fa ho riportato in negozio un frullatore dopo ben 10 giorni di onorata carriera. Ho fuso il motore mentre tentavo di frullare una crema di melanzane e pecorino. L'avevo usato quattro volte, e prima di fonderlo l'avevo usato solamente una trentina di secondi in quella sessione.
Mi hanno rimborsato al volo.
@sabrinaweb71 @GustavinoBevilacqua